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March 20th, 2021

20/3/2021

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Il filtro antiparticolato (DPF, dall'inglese Diesel Particulate Filter) è un componente utilizzato per ridurre le emissioni inquinanti dei motori Diesel, nello specifico il suo compito è quello di intrappolare le polveri sottili fortemente dannose per l'ambiente e per la nostra salute.
​I pionieri di questa tecnologia furono i francesi del gruppo PSA che nel 2000 incominciò a installare sulle proprie vetture a gasolio un filtro in grado di trattenere le particelle inquinanti presenti nei gas di scarico (PM10); la tecnologia, coperta da brevetto, sfruttava la "cerina" (ossido di cerio) e venne usata per la prima volta su una Peugeot 607 con la denominazione commerciale "FAP".

L' evoluzione del FAP è il DPF che non necessita della cerina per il suo funzionamento, ed evita le fastidiose manovre di rifornimento periodico oltre che i costi per il rifornimento e quelli per la manutenzione del relativo impianto, tanto da renderlo il preferito sulle recenti installazioni.

La centralina controllo motore, monitora continuamente il filtro per assicurare un corretto funzionamento e una corretta manutenzione dello stesso.
Attraverso un sensore di pressione differenziale percepisce lo stato del suo intasamento e quando necessario innesca la sua pulizia tecnicamente chiamata rigenerazione, innalzando la temperatura all' interno dello stesso fino a circa 850 °C attraverso delle post iniezioni,  detto più semplicemente iniettando gasolio puro nel condotto di scarico.

I problemi tipici di questa tecnologia anti inquinamento, sono principalmente due, l'intasamento e l' aumento del livello olio motore nella coppa che spesso da origine a pericolosi fenomeni di autocombustione di cui in seguito ti parlerò.

Negli anni si è creato un vero business da parte di meccanici poco preparati alla risoluzione di tali problematiche, che a fronte dell'esborso di poche centinaia di euro promettono miracoli rimuovendo questo dispositivo con la relativa rimappatura (scrittura del software) della centralina controllo motore, questo trucchetto oltre che ad essere illecito e quindi ad esporre il proprietario del veicolo al rischio di procedimenti penali e sanzioni amministrative salatissime ne inficia il funzionamento corretto dell' auto che da quel momento in poi non rispetterà più le caratteristiche inquinanti per le quali è stata fabbricata e sarà fortemente nociva per il guidatore, i trasportati e l'ambiente circostante.

Cosa rischia il proprietario della veicolo:

multa da 422 a 1697 euro
ritiro del libretto di circolazione
obbligo di ripristino del FAP e nuovo collaudo

Il Codice della strada (art. 78) vieta di circolare con un’auto a cui siano state apportate modifiche senza approvazione nella carta di circolazione, quindi anche chi sceglie di non rimuovere il filtro antiparticolato, ma di modificare la centralina per impedirne il funzionamento, se ancora non foste convinti, vi ricordiamo che rimuovere il FAP comporta anche la decadenza dalla garanzia della vettura.
Attenzione: ricordate che, anche se si tratta di casi “limite”, l’eliminazione del FAP comporta un maggiore inquinamento e quindi rischiate addirittura una denuncia penale, con la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 10.000 a 100.000 euro.

Tutto questo può essere evitato affidandosi a servizi assistenza competenti.

Diffidate da chi vi consiglia la rimozione del filtro antiparticolato.

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    Autore

    Francesco Samarelli

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    Marzo 2021

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